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"Questa mia scelta di versi è quasi per intero tratta dal Terzo libro del 'Passaggio d'Enea'. Vuol essere la ricostituzione d'un libro - il mio terzo libro, appunto - che già incorporato nel folto 'Passaggio d'Enea', mancò tuttavia d'uscire al netto nella sua propria e precisa fisionomia, e che isolato e riorganizzato nella sua intima struttura, e infine tutto in sé concluso, mi piace oggi riconsiderare, con sufficiente distacco, come indicativo a me stesso della direzione - credo rimasta determinante - della mia ricerca negli anni che pressappoco corrono, piccole appendici e digressioni a parte, dal '44 al '54". Con questa spiegazione Caproni accompagnava l'edizione einaudiana del 1968. Quell'edizione fu in realtà l'occasione per trasformare il suo "terzo libro" in una sorta di autoantologia inserendo nel volume poesie tratte dal "Seme del piangere" (1959) e dal recente, allora, "Congedo di un viaggiatore cerimonioso" (1965), nonché alcuni testi inediti. Dunque un'idea di recupero archeologico si era trasformata in una nuova raccolta organica che voleva rappresentare la continuità della poesia di Caproni nel tempo, nonostante modalità stilistiche diverse fossero giunte a maturazione. Questa nuova edizione è l'occasione per riconsiderare lo snodo fondamentale di quel libro nel percorso poetico di Caproni. Prefazione di Enrico testa. Con un saggio di Luigi Surdich.